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martedì 22 luglio 2014

RUNNING ON THE COAST

In tanti anni non lo avevo mai fatto. No, davvero: correre sulla mia litoranea, non mia nel senso stretto della parola, era sempre stato un grande desiderio.
In questo posto sono cresciuto, dapprima a Montedarena, da bambino, quando a bordo della Fiat 128 color celeste smeraldo, interni in pelle rossa con il clacson in plastica dura recante al centro l'enorme scritta FIAT, facevo il viaggio dell'andata ricco di entusiasmo e quello di ritorno esausto su quel sedile che sembrava fatto d'asfalto.
Il passaggio dall'infanzia all'adolescenza invece è avvenuto un po' più avanti, alla Torretta, spiaggia quasi desolata non fosse per la presenza di alcune case, rigorosamente abusive costruite sulle dune a 2 metri dal mare. Le giornate passavano sotto gli ombrelloni cumulativi di amici di famiglia e parenti, al cui cospetto non mancavano mai teglie di parmigiana, pasta al forno, cotolette e quant'altro potesse costituire un pranzo leggero e fugace da consumare al mare. Pranzo ottimo, assolutamente, non fosse altro per gli effetti collaterali dovuti al countdown delle 3 ore necessarie a digerire per poter rientrare in acqua. Praticamente un calvario per me e per i miei genitori che dovevano armarsi di santa pazienza....... anche se ancora non ci credo che entrando in acqua prima del fatidico ok da parte loro si morisse per davvero: sarei dovuto morire tante volte allora.
Ma i ricordi più belli sono legati al periodo delle carovane in pullman, rigorosamente BonBon Bus, quando a farla da padrone era il testosterone. E proprio li tra lo Scoglio e le spiagge limitrofe che è sbocciato l'amore: potete chiederlo a mia moglie.
Senza trascurare le serate e le nottate in spiaggia quando il massimo dello sballo era bere dalle cannucce infilzate in un anguria aromatizzata alla vodka e cantare a squarciagola le canzoni strimpellate dal menestrello di turno. Non come certe scene che vedo oggi.
La maggiore età unita alla nuova disponibilità economica ha fatto si che sia in auto che in moto le trasferte estive al mare fossero qualitativamente superiori. Scenario del periodo: il Curvone, quello prima di lido Cisaniello. Lì, tra un'acrobatica discesa al mare ed un accentuato "Ascinne di la moto" pronunciato da un vecchio amico, sono passati gli anni più spensierati della mia vita.
Il nuovo assetto familiare ha condizionato molto la scelta del lido facendoci obbligatoriamente orientare su Lido Silvana, esattamente presso lo stabilimento balneare dell'AM, dove sono cresciuti sino all'anno scorso i miei due cuccioli: e qui di ricordi ce ne sarebbero tanti. Dico solo che ho iniziato portando il salvagente per i neonati, braccioli, secchiello e paletta compresi, e terminato con deck Yughi Oh e mazzi di carte UNO. Segni inequivocabile della crescita.
Il tutto sino all'anno scorso perché da quest'anno la scelta è ricaduta, in maniera naturale, di nuovo sulla spiaggia libera, al canale nei pressi del lido 748, giro di boa della mia prima corsa sulla litoranea, questa litoranea che, tirando le somme, tanto ha dato alla mia vita in termini di emozioni e di trascorsi.
E così, questo "viaggio" introspettivo, durato solo 11km, partito da lido Silvana, continuato per lido Checca, Torre Sgarrata, Jamaica, lido Torretta, Onda Blu, proseguendo per Bahia del Sol, la Spiaggetta, Blue Sun, l'Ultima Spiaggia, lido Cisaniello, il 748 e ritorno mi ha consentito di rivivere dei ricordi archiviati nei meandri della mia mente.
Erano posti li, come vecchi Long Play da collezione.
E la corsa mi ha consentito di rispolverarli, facendomi riascoltare quella musica graffiante ma originale, che rappresenta la colonna sonora della mia vita: la musica delle emozioni.
Perché, come asseriva Giorgio Faletti, "l'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa: l'importante è quello che provi mentre corri."
Ed io, amici miei, lo "provai". :)

Mario Filazzola /¥\