Torniamo a noi: viaggio con Ryaniar e quindi poca roba da poter portarsi appresso. NATURALMENTE scarpette e abbigliamento tecnico nn potevano mancare. Dopo un tour de force (scusate il francesismo) mattutino tra Torre Eiffel, Louvre, Saint Chapelle, Notre Dame e quant'altro, alle 16:30 circa mi preparo e con il mio inseparabile iPhone ed un elenco di vie scritte sulla mano attraverso le quali avrei dovuto raggiungere un parco nei pressi dell'hotel, parto per l'avventura. Fortuntamente incontro dopo qualche isolato una runner che, seguendo a distanza, mi "accompagna" al parco designato. STUPENDO! Un laghetto al centro con una chiesa tipo abbazzia medioevale, diverse zone giochi per i bimbi, un viale segnato, comprensivo di un tratto cross, e, sulla piccola collinetta, una casetta con annesso orticello nel quale era piantato un vigneto amorevolmente curato e quasi in fiore. Praticamente un piccolo paradiso tra i palazzi della zona residenziale dove alloggiavo (mica in centro!!!!). Finita l'estasi e visto l'approssimarsi della 2^ tappa del tour, rientravo in hotel provando quella sensazione cara a tutti noi runners in questi frangenti: l'appagamento sia nel fisico che, mai come in questo caso, nell'animo.
Ops: il fuoco si stà spegnendo. Scusatemi ma corro ad alimentarlo per far si che la mente non abbondoni i meandri dove sono riposti i ricordi positivi deviando, inevitabilmente, per quelli che al sol pensarci provocano sensazioni diverse.
Mario Filazzola /¥\
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