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mercoledì 23 maggio 2012

THE ONSET..... Part Two (2)

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Le emozioni legate a questo evento sono talmente grandi e tante che ho deciso di suddividere il post in più parti.
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Fermamente intenzionato a non permettere a niente e a nessuno di interrompere il coronamento di un lavoro durato quattro mesi, continuo il mio altalenar dei passi con l'obiettivo di raggiungere la mezza nel tempo da me augurato. Ci siamo quasi: sono in ritardo di 1'20''. Ci può stare.
Nell'ammirare le schiere di ragazzi che partecipavano alla staffetta, festosi e festanti in attesa del testimone, si ritorna indientro risalendo il fiume verso nord. In questo frangente mi colpiscono le voci dei maratoneti come me che da un lato all'altro dello spartitraffico si chiamano, attirando l'attenzioni con frasi semplici e dirette. Sento "Garçon", e mi accorgo che mi precedono dei francesi. Poi "Niños", e capisco che sono io a precedere sta volta un gruppo di spagnoli. Poi d'emblée le mie orecchie odono "Mò uagliò"! Beh: capisco di non essere l'unico pugliese nel gruppo. E scatta la risata. Purtroppo il mio "conterraneo" si dimostra ostile nei miei confronti, tanto da dissuadermi ad iniziare un sano confronto costruttivo. Lo ignoro e via.
24°. Mi ricordo il gruppo di testa che ho incrociato prima. Mi chiedo: avranno già finito loro? Probabile....
Fattò stà che sino al 30° non ricordo niente. Ricordo solo di essere passato in una specie di galleria nella roccia: che freddo ragazzi. Comincio ad ingurgitare l'unico integratore in gel che mi ero portato. Decido di dividerlo in 3 assunzioni. Arrivo al 30° e mi accorgo che il tempo del mio Garmin comincia a non essere affidabile: decido di procedere a sensazione. Al 31°, sul ponte, vedo una casacca a me familiare: è quella del mio amico alberobellese incontrato alla partenza. Soffre un pò ma non molla. Il resto del gruppo è più avanti.
Al 33° mi rendo conto che sono su quel tratto che inizialmente avevo capito che avrei dovuto ripercorrere. E' dura, ma ormai mancano solo 9 km al traguardo. Focalizzo i precedenti step percorsi: c'è molta meno gente di prima e più "selezionata". Tra questi incontro e sorpasso 2 atleti di Lauria (PZ). Attirando la loro attenzione, li incito a non mollare. Mi rendo conto subito che stò meglio di tanti altri. Mi sento chiamare "Mario": è un italiano con maglietta Terramia. Molisano ma Varesotto di adozione mi chiede se sia possibile poter arrivare insieme. Gli spiego che mi farebbe piacere, ma che essendo la mia prima maratona non offro garanzie di affidabilità. Lui aumenta per poi fermarsi. Lo supero. Mi raggiunge nuovamente e lì gli riferisco le raccomandazioni che i miei amici più esperti mi hanno fatto. tra questa, la più importante. è stata: NON FERMARTI MAI!. Lui annuisce, accusa e si ferma nuovamente. Decido di proseguire senza neanche salutarlo: spero non mi porti rancore.


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« Pain is for the moment. Glory is forever. »

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