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giovedì 20 settembre 2012

INSOMNIA

Ogni tanto capita. Comincio a pensare che forse l'avanzare dell'età favorisca la frequenza del sorgere di questo piccolo incondivisibile fenomeno che è l'insonnia, o forse le emozioni legate al vissuto quotidiano cominciano ad aver peso.
Ti giri e ti rigiri nel letto con un unico pensiero: tra quanto suonerà la sveglia?
L'impegno a riaddomenarsi comincia ad avere la connotazione di tortura.... rinuncio. Che faccio allora alle 5:00 del mattino? Ma è normale: nonostante l'estenuante gara del giorno precedente vado a correre.
Il sole ormai non sorge più così presto. La luna la fa ancora da padrona. Col suo candido pallore illumina appena appena la notte, questa strana notte che deve ancora finire.
Esco piano piano per non svegliare nessuno. Stretching in attesa che il Garmin si allinei. 3,2,1, via!
Devo confessare che è la prima volta che esco così presto. Nelle vie del paese il silenzio più totale viene interrotto dal rumore di una saracinesca al cui interno "lu cane alla catena" scondinzola abbaiando al suo proprietario. L'odore del pane fresco mi inebria e mi fa pensare che forse sono fortunato ad avere un lavoro piuttosto normale. Gli operai dell'ILVA cominciano ad affollare le fermate degli autobus. Il mio pensiero prende ancora più forma.
Appena uscito dall'abitato sento quella sensazione di fresco che non provavo da diversi mesi: l'estate volge al termine. Un signore tutto imbacuccato alla guida di un trattore mi passa di fianco e, con sguardo stupito, accenna una specie di saluto misto ad un classico "ma vedi a quello, vedi".
Sorrido della cosa ed alzo gli occhi al cielo. Il nero della notte non ha cambiato tonalità, rimanendo forte e onnipresente. Il cielo è "trapunto di stelle". L'Orsa Minore, visibilissima e quasi tangibile, sembra uno di quei tracciati che vengono visualizzati dal Garmin Training Center. Cerco di capire a quanti milioni di chilometri corrisponda, ma naturalmente mi arrendo subito. Capatina allo Stadio per vedere se c'è qualche pazzo in giro. Niente. Proseguo.
Il ponte del cavalcavia mi offre la naturale visione del paesaggio notturno dell'ormai ben noto circuito podistico grottagliese "Paparazio". Fortunatamente le luci stradali, una si ed una no, funzionano ed illuminano i miei passi.
Un lieve bagliore mi avverte che il sole sta apena appena affacciandosi. E' un bagliore dapprima blu scuro, poi piano piano tendente al rosso. Guardando questo splendido spettacolo, mi piace immaginare che molto probabilmente un runner dall'altra parte del pianeta, starà finendo anche lui il suo allenamento, correndo verso casa sfruttando le ultime luci prima del tramonto. E godo nel pensare che, nonostante la distanza, io e lui abbiamo una cosa in comune: compiti fatti!
Il tempo è finito, mi tocca organizzarmi per andare a lavorare. Sono stati solo altri 10 chilometri di corsa lenta ma che mi hanno dato tante emozioni in più.
Grazie insonnia: da oggi sarai sempre la ben venuta.

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